CAMERA DEL LAVORO TERRITORIALE – Lecco

La segreteria

Diego Riva

Segretario generale CdLT

diego.riva@cgil.lombardia.it

Nato a Merate nel 1963, inizia la sua esperienza sindacale mentre lavora nell’azienda Bessel, del gruppo Candy, a Santa Maria Hoè. All’età di 21 anni, infatti, viene eletto delegato sindacale della Fiom. Nel 1997 inizia a svolgere l’attività di funzionario a tempo pieno alla Fiom Cgil di Lecco, mentre qualche anno dopo entra a far parte della segreteria. Nel 2010 viene poi eletto Segretario generale provinciale dei metalmeccanici, carica che ricopre fino a settembre 2017. Contestualmente, dal 2013 al 2018, con la firma del Contratto nazionale dei Metalmeccanici di Unionmeccanica, ricopre l’incarico presso l’Ente bilaterale Metalmeccanici in rappresentanza della Fiom nazionale. A settembre 2017, dopo una lunga militanza nella categoria, entra nella segreteria della Camera del lavoro lecchese. Il 30 ottobre 2018 viene eletto Segretario generale della Cgil lecchese, ruolo nel quale viene riconfermato il 12 gennaio 2023 durante il XIX Congresso provinciale.

Marco Brigatti

Segretario organizzativo CdLT

marco.brigatti@cgil.lombardia.it

Nato a Lecco nel 1969, è un educatore professionale. Le prime esperienze lavorative sono nel settore delle cooperative sociali, in particolare presso la cooperativa La Vecchia Quercia, tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90. Entra in Cgil nel 1992 tenendo un corso di alfabetizzazione per donne straniere. Un anno dopo inizia il lavoro all’Ufficio stranieri fino al 1997, anno di creazione dell’Ufficio politiche sociali, in cui è confluito lo sportello. Nel 2001 avvia a Lecco l’esperienza di Nidil, la struttura della Cgil dedicata ai lavoratori con contratti atipici, a cui si aggiunge nel 2002 il servizio di gestione amministrative dei lavoratori a partita iva. Nel 2013 diventa funzionario dello Spi e nel settembre 2014 viene eletto Segretario generale dei pensionati lecchesi. Entra nella segreteria della Camera del lavoro nel marzo 2019 e viene riconfermato a gennaio 2023.

Francesca Seghezzi

Segretario CdlT

francesca.seghezzi@cgil.lombardia.it

Nata a Lecco nel 1974, è però cresciuta a Bergamo, provincia nella quale risiede tuttora. Il suo lavoro a tempo pieno per la Cgil inizia nel 2005, dopo un’importante esperienza come delegata in CimItalia. Sono numerosi gli incarichi ricoperti in questi anni di esperienza sindacale, all’inizio in terra orobica. Prima viene eletta nella segreteria provinciale della Fisac, passa poi nel Nidil dal 2007 al 2008, per poi fare il salto nella segreteria della Camera del lavoro di Bergamo con delega alle Politiche giovanili. Dal 2010, diventa Segretaria generale della Flai, sempre a Bergamo. Nel settembre 2016 supera l’Adda e approda alla Cgil di Lecco, dove diventa Segretaria generale della Filcams. Esattamente dodici mesi dopo entra nella Segreteria della Camera del lavoro lecchese, dove viene riconfermata nel 2019 e nel 2023.

La storia

La Camera del Lavoro Territoriale di  Lecco e Circondario nasce il 31 marzo 1901, al termine di un discorso pubblico di Giuseppe Croce, operaio e Presidente della Federazione delle Camere del Lavoro d’Italia.

Le società operaie fondatrici sono sei: filatori in seta; falegnami; muratori; metallurgici; scalpellini; fonditori di metalli. Ma già nel luglio dello stesso anno si aggiungono altre sette Società o Leghe: Società di Miglioramento; Imbianchini e verniciatori; Operaie d’ogni arte; Lavoratori delle tele metalliche; Fibbiari; Trafilieri; Panettieri; Calzolai.

Nel 1903 viene organizzato il primo Congresso Operaio Interprovinciale.

Il tessuto padronale lecchese boicotta da subito la nascita della Camera del Lavoro e opera intensamente per contrastare la legge del 1906 che istituisce gli Ispettorati del Lavoro.

Nel primo decennio di vita della Camera del Lavoro di Lecco, però, le adesioni dei lavoratori sono scarse anche a causa di una divisione interna alla struttura sindacale stessa: da una parte i riformisti ritengono che la Camera del Lavoro dovesse avere un ruolo di mediazione all’interno del tessuto sociale e produttivo lecchese. Dall’altra i massimalisti che credono, al contrario, che dovesse avere un ruolo rivoluzionario e di rottura. Prevalsero i riformisti.

Nei primi quindici anni del Novecento, attorno alla struttura sindacale lecchese ruotano non solo operai ma anche coloni e contadini affittuari che vogliono un miglioramento dei contratti agrari. Ed è proprio in questi anni che la Camera del Lavoro promuove gli scioperi dei lavoratori delle trafilerie e delle filande per ottenere un miglioramento salariale e la diminuzione dell’orario di lavoro.

La fine della prima guerra mondiale vede la Camera del Lavoro di Lecco impegnata nell’assistenza alle famiglie dei caduti e dei mutilati, nella ricerca di lavoro per i reduci di guerra, nella lotta per l’ottenimento di indennità salariali (che otterrà nel 1920), nella richiesta di interventi per calmierare il prezzo del pane, anche arrivando all’occupazione delle fabbriche meccaniche e metallurgiche.

I rapporti con gli industriali lecchesi si fanno sempre più tesi anche perché questi ultimi si appoggiano ai rappresentanti del fascismo locale per portare avanti la loro azione reazionaria, che sfocia poi nella richiesta di riduzione dei salari e nella mancata corresponsione dell’indennità di carovita (1921-1922).

Questi sono gli anni della Resistenza operaia: subito dopo la caduta di Mussolini (25 luglio 1943) nelle fabbriche lecchesi si costituiscono le Commissioni Interne che, dopo l’8 settembre, entrano in  clandestinità e diventano veri e propri  Comitati di agitazione.

Le operaie e gli operai lecchesi partecipano attivamente agli scioperi del marzo 1944: il  7 marzo, proprio durante uno di questi scioperi, 26 lavoratori (tra cui Giuseppe “Pino” Galbani, fervente antifascista, memoria storica e futuro delegato sindacale) vengono arrestati e deportati nei campo di concentramento. Diciannove di loro perderanno la vita nei lager.

Nel 1945 si riorganizzano quasi tutte le categorie sindacali e nel 1946 oltre il 95% dei metallurgici lecchesi partecipa alla elezione del Direttivo della FIOM: sono le prime elezioni libere dopo il fascismo. Il 20 aprile 1947 si svolge il primo Congresso della Camera del Lavoro lecchese.

Il 1948 si vede la prima scissione: i sindacalisti democristiani abbandonano la Commissione Esecutiva considerando “rotto il patto di unità”. Seguono anni duri: la frammentazione dell’azione sindacale rende difficile difendere i diritti dei lavoratori. È questa la fase segnata dalla cosiddetta “crisi della vergella” – prodotto fondamentale dell’industria nostrana – e dalle difficoltà del tessile, altro comparto estremamente importante l’economia produttiva del Lecchese.

Gli anni Cinquanta sono ricordati per le difficoltà con le quali la Camera del Lavoro si è dovuta confrontare: repressione contro i militanti, licenziamenti politici, forte calo degli iscritti e delle risorse.

Gli anni Sessanta sono all’insegna della ripresa economica. Un mercato caratterizzato dalla piena occupazione e un contesto che vede una struttura camerale ormai consolidata, permettono alla Camera del lavoro di essere protagonista di un ciclo di lotte che già nel 1961 coinvolge 103 aziende (per un totale di quasi 26.000 lavoratori interessati e con 167.844 ore di sciopero).

Questi sono gli anni del rafforzamento soprattutto della FIOM, che raccoglie (anche per le caratteristiche produttive di Lecco) la grande maggioranza dei tesserati alla CGIL.

Le lotte del cosiddetto “Autunno Caldo” si riflettono positivamente sulla Camera del Lavoro che nel 1969 aumenta i propri iscritti del 16% rispetto all’anno recedente.

Molte le figure che hanno reso grande la Camera del Lavoro di Lecco: da  quella di Pio Galli (Segretario Generale dal luglio 1954 al giugno 1962) che fu testimone della scissione sindacale, a quella di Giuseppe Voltolini (Segretario Generale dal maggio 1967 all’agosto del 1970) che si confrontò con lo Statuto dei Lavoratori e con il movimento degli studenti, alla figura di Remo Viganò  (Segretario dal 1974 al 1981).

Gli anni Ottanta vedono alla guida della Camera della Camera del Lavoro Vanni Galli (luglio 1981 – marzo 1989): sono gli anni della deindustrializzazione di Lecco e della successiva  riorganizzazione dell’apparato produttivo con una conseguente frantumazione della classe operaia e della sfida “Ridisegnamo Lecco”, una proposta di sviluppo compatibile della città.

Gli anni Novanta vedono come Segretario Generale Isidoro Galbusera. Sono anche gli anni della critica ai contratti di formazione-lavoro, alla creazione dello sportello per gli stranieri, alla riflessione sulle componenti sindacali e sul rapporto sindacato-politica.

La segreteria di Renato Bonati (dal 1994 al 2002) prosegue la sfida lanciata dal predecessore: trasporti e scuola a misura del cittadino, servizi all’impresa e alla persona. Il Sindacato si scontra con nuovi soggetti sociali ed economici: le multinazionali, la crescita del “popolo della partita IVA”, l’ immigrazione e globalizzazione, il welfare, il risanamento economico dell’Italia.

Nel novembre del 2002 viene eletto Alberto Anghileri che ricoprirà la carica di segretario generale fino al 2010. Sono anni, questi, segnati da importanti vertenze sindacali: dalla Moto Guzzi, alla Riello, dall’Icam, alla Leuci, solo per citarne alcune.

Sono gli anni in cui si fortifica il rapporto tra la Cgil di Lecco e il territorio: il Sindacato diventa sempre più un punto di riferimento perché supplisce alla mancanza della politica. Una politica, purtroppo, sempre più distante dai problemi delle persone di cui il Sindacato, al contrario, si fa portavoce. Della segreteria di Anghileri  va anche sottolineata l’attività a favore dei lavoratori migranti, le campagne contro i costi della politica, le indagini e le ricerche mirate a migliorare e qualificare i servizi che la Cgil offre agli iscritti e ai non iscritti.

Il 15 settembre 2010 viene eletto Segretario Generale Wolfango Pirelli e con lui viene confermata la segreteria della Camera del Lavoro eletta il 27 novembre 2009.

Nel corso di questi ultimi anni la Cgil lecchese affronta molteplici crisi aziendali, senza mai mancare di attenzione alle politiche economiche e sociali del territorio, confermandosi un punto di riferimento provinciale.

Il 30 ottobre 2018 Diego Riva diventa Segretario Generale, e nel marzo dell’anno successivo entrano in segreteria Marco Brigatti e Francesca Seghezzi. L’intera segreteria viene riconfermata il 12 gennaio 2023 durante il XIX Congresso provinciale.